• La più bella scimmia è brutta, paragonata al genere umano.

    [Eraclito- fr.82]

Giovedì, 21 Settembre 2017 17:34

L’incipit del poema di Parmenide

Le cavalle che mi portano fin dove il mio desiderio vuol giungere, mi accompagnarono.

Parmenide inizia il racconto del suo viaggio con la metafora delle cavalle. Le cavalle sono i mezzi per conseguire i suoi ideali? I suoi desideri di ricerca, per mezzo dei quali inizia il percorso della via verso la verità? l’interpretazione del testo inoltre muove a far credere che il suo sia stato un rapimento consensuale, non a caso viene usato il termine thumòs che in greco assume i significati di desiderio, coraggio, ardire del poeta, perché di poeta si tratta e di filosofo. Alla ricerca di cosa? Della conoscenza, della verità. La via che dice molte cose, che appartiene alla divinità e che porta l’uomo che sa per tutti i luoghi. L’uomo che sa è il filosofo compenetrato nella ricerca della verità. La via è un’altra metafora, lungo la quale è possibile sapere, perché “dice molte cose” conducendo verso tutti i luoghi, ma secondo le finalità di Parmenide verso la luce oppure verso la tenebra. Là mi portarono accorte cavalle [avvedute, sagaci]tirando il mio carro e fanciulle indicavano la via. Anche il sibilo acuto dei mozzi induce a far pensare all’applicazione costante del filosofo e al suo sforzo, rivolti allo studio dell’essere. Inoltre è doveroso segnalare che il suo è un percorso iniziatico ma di contenuto rigidamente filosofico [ ricerca sia della realtà delle cose e della verità. Iin greco aletheia impegna principalmente ambedue i significati]. Dunque la via, le fanciulle figlie del Sole [le aspirazioni], le quali, dopo aver lasciato le case della Notte indicano il percorso, e lo affrettano, togliendosi dalle mani i veli dal capo. Là è la porta dei sentieri della Notte e del Giorno, con ai due estremi un architrave e una soglia di pietra; e la porta, eretta nell’etere, è rinchiusa da grandi battenti. Sono tutti componenti [la porta, l’architrave, i battenti]  che concorrono a comporre il racconto del rito dell’iniziazione di genere orfico- pitagorico. Non a caso alcuni frammenti di altri autori segnalano l’ipotesi che Parmenide fosse stato discepolo di Aminia, pitagorico, dunque iniziato a quella scuola di pensiero, anche di carattere religioso. La porta che sia quella color rosa di Velia? Semmai Parmenide ne ha tratto ispirazione poetica, poiché quella del racconto è idealizzata nell’etere. Un fatto è certo: la porta è chiusa. Non solo: è la Giustizia a tenere in mano le chiavi che aprono e chiudono.

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“ Τὶ εὔκολον; Τὸ ἄλλῳ ὑποτίθεσθαι., Cos'è facile? Dare consigli agli altri" Τὶ δύσκολον; Τὸ ἑαυτὸν γνῶναι, "Cos'è difficile? Conoscere se stessi".  Talete