Filosofia Antica
La filosofia antica elenca tutti i filosofi che hanno contribuito all'evoluzione del pensiero, fino all'Ellenismo.
Dentro e fuori la Caverna
Che cosa vuol dire per il prigioniero appena liberato essere fuori dalle catene?
Liberazione di un prigioniero
Si è disquisito molto sul fatto che Platone volutamente volesse velare al vasto pubblico le sue verità più importanti,
Dialogo o scrittura?
Tutte le opere di Platone, caso unico nella Storia della Filosofia Greca Antica,
Il Demiurgo e il Dio della Genesi
Leggendo attentamente i frammenti...
Il demiurgo e il mondo fisico
Per spiegare l’origine della fisicità del cosmo
Come dev’essere il cosmo perché sia davvero fisico?
È Democrito [Abdera 460- Atene 370 a.C.], il filosofo scienziato degli atomo, ἄτομος - ἄ+τέμνειν, non è possibile dividere.
"Cosmo" come e da dove?
Quando si parla di “Cosmo”, tutti i i trattati di filosofia citano le opere di Platone e Aristotele.
L’evoluzione per gradi della Filosofia
Sono due le ragioni per le quali si può ben dire che la filosofia sia una scienza.
L’essere e il non essere
L’ essere è, il non essere non è. Bella scoperta verrebbe da dire!
I numeri irrazionali e il teorema di Pitagora
La scuola pitagorica sostenne che fra le realtà della natura si frapponesse un intervallo.
La felicità e i buoi
Straordinario, non solo per chiarezza, ma anche per sagacia che affonda nella morale, questo frammento [n.4]:... se la felicità consistesse nei piaceri corporei, allora dovremmo dire che sono felici i buoi, quando trovano del foraggio da mangiare. Saggezza di un antico anonimo? No. Sembra che sia una delle perle di Eraclìto. Incisivo l’accostamento dei buoi con la felicità. Basti immaginare l’occhio bovino, che sprizza felicità! Qui si potrebbe proporre qualche altra decina di considerazioni su ciò che l’ “oscuro” filosofo aveva intenzione di dire. Mi astengo, tanto chiari sono i possibili accenni sulla condotta umana dei dormienti, di coloro cioè che conoscono la “ ragione”, che tuttavia non adoperano, meno che mai in campo morale, ma che invece fanno grande uso dell’istinto dei buoi, per essere felici. A questo frammento mi piace citare per assonanza il fr. 93 dello stesso autore; “ .., l’oracolo che si trova a Delfi non dice né nasconde, ma allude”. Riguarda il contenuto del fr. 4, tanto per screditare la presunta tenebra che si aggira intorno agli scritti di Eraclito. “La felicità e i buoi” in questo caso non è il titolo di una favola di Esòpo.
Il divenire e L'essere
Il divenire e l’essere
Una delle ragioni per cui i frammenti di Eraclìto sul divenire sono di difficile comprensione consiste nel fatto che fa combinare il divenire senza presupporre l’esistenza dell’ essere. Sarebbe come voler disegnare la quadratura del cerchio con riga e compasso. Cosa vana il solo proporlo. La metafora dell’acqua che scorre, simbolo del divenire, dimostrazione di prima pelle, presuppone, nell’esempio del fiume, l’esistenza dell’essere. L’analisi attenta dei testi conduce, a ben vedere, ad un’unica conclusione: si squarcia un velo di chiarezza, poiché la realtà non è altro che l’equilibrio fra essere e divenire. L’essere propone la staticità, nel dover essere, mentre il divenire propone la dinamica, cioè la trasformazione delle entità visibili, tanto che non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento, essa si disperde e si raccoglie, viene e va.
Il principio delle cose
Talete sostenne che tutte le cose derivano dall’acqua,
I pitagorici e la scienza dei numeri
Come possono i numeri essere tutte le cose?
Il pensiero religioso dei pitagorici
Che Numa Pompilio sia stato un pitagorico è solo pura fantasia. A chi non sarebbe piaciuto inserirlo in quella lunga lista, poiché il secondo re di Roma fu forse il primo grande saggio che il mondo “ barbaro” ritenne di avere? A meno che Pitagora lo abbia incontrato in uno dei suoi precedenti cicli di vita da reincarnato