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    [Eraclito - fr. 113]

Martedì, 05 Settembre 2017 18:01

La felicità e i buoi

Straordinario, non solo per chiarezza, ma anche per sagacia che affonda nella morale, questo frammento [n.4]:... se la felicità consistesse nei piaceri corporei, allora dovremmo dire che sono felici i buoi, quando trovano del foraggio da mangiare. Saggezza di un antico anonimo? No. Sembra che sia una delle perle di Eraclìto.  Incisivo l’accostamento dei buoi con la felicità. Basti immaginare l’occhio bovino, che sprizza felicità! Qui si potrebbe proporre qualche altra decina di considerazioni su ciò che l’ “oscuro” filosofo aveva intenzione di dire. Mi astengo, tanto chiari sono i possibili accenni sulla condotta umana dei dormienti, di coloro cioè che conoscono la “ ragione”, che tuttavia non adoperano, meno che mai in campo morale, ma che invece fanno grande uso dell’istinto dei buoi, per essere felici.  A questo frammento mi piace citare per assonanza il fr. 93 dello stesso autore; “ .., l’oracolo che si trova a Delfi non dice né nasconde, ma allude”. Riguarda il contenuto del fr. 4, tanto per screditare la presunta tenebra che si aggira intorno agli scritti di Eraclito. “La felicità e i buoi”  in questo caso non è il titolo di una favola di Esòpo.

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Trafiletto

A domanda risponde:
“ Τὶ εὔκολον; Τὸ ἄλλῳ ὑποτίθεσθαι., Cos'è facile? Dare consigli agli altri" Τὶ δύσκολον; Τὸ ἑαυτὸν γνῶναι, "Cos'è difficile? Conoscere se stessi".  Talete