Mi piacerebbe vedere l’esito di un’indagine demoscopica su Elea. Quanti direbbero con certezza dove si trova Elea? Qualche giornalista, ben pagato e altrettanto famoso nelle TV pubbliche, se dovesse per caso incontrare su carta, ci giuro, sbaglierebbe anche l’accento nel leggerne il nome. Che cosa sia stata e perché il Pensiero, quello con la P maiuscola si sia soffermato proprio ad Elea e non per caso né per poco, è un mistero per i non addetti ai lavori. Al di la del fatto che rappresentava una ridente cittadina nella Magna Grecia Italica, oggi è poco più di un villaggio, che si rispecchia sul mare limpido per poco ancora prima di essere sommerso di plastiche e altri rifiuti di origine umana. Perché Elea? Ha concesso ospitalità e cittadinanza a filosofi profughi dalle altre coste della Magna Grecia, e anche questo è un fatto da non sottacere, per i tempi che corrono oggi. Quello che più conta è che Elea abbia dato i natali al grande Parmenide. Non è qui il caso di raccontare l’ avventura dei Focesi, che dalle coste frastagliate dell’Eolia, Asia Minore, si siano sparsi in tutto il Mediterraneo occidentale, colonizzandone le coste. Elea è una cittadina fondata, per la storia, dai Focesi, intenditori in difesa delle coste dagli assalti nemici. A visitare questo luogo oggi, a me è capitato così, trovi solo turisti giapponesi, cinesi, inglesi, tedeschi, americani, e francesi. Tutti super muniti di macchine fotografiche, libri e guide voluminose.
Nel giorno in cui accadde la visita solo a me, reduce da Pestum, unico turista italico, fu una gran sorpresa. Mi sono emozionato, non già per la bellezza del luogo nel suo insieme, [il cittadino italico è troppo abituato alle bellezze naturali del suo Paese], ma per il comportamento di un turista inglese. Già dagli inglesi, che si cibano di Humour allo stesso livello del pane quotidiano, ti puoi aspettare di tutto. Egli, dopo essersi tolto le scarpe, e aver annodato i lacci per riporle a tracolla, si diresse, a passo lento e cadenzato verso l’Acropoli attraverso la Porta Rosa. Vestito elegantissimo di tutto punto, cravatta white horse, ma nudo alle estremità. Cosa c’entrano i turisti in un villaggio sperduto? Tre o quattro cosette: il pensiero filosofico del mondo occidentale, argomento “ Essere” è nato a Elea, cosa peraltro non da poco, anche per i non addetti. In secondo luogo, cosa vuol dire il rispetto dei luoghi? Il gesto dell’inglese, mi ha lasciato un’impronta permanente nello spirito. Gli ho chiesto con una frase molto approssimativa del mio inglese se avesse male ai piedi. No…no. In Italiano: Non concluse la frase sul perché delle scarpe a tracolla. “ Sarebbe un sacrilegio calpestare i luoghi dove Parmenide insegnava ai suoi allievi".Poi soggiunse, quasi rattristato nell’accento:“ In questo magnifico scenario, all’aperto, Parmenide intratteneva i suoi discepoli sul to be or not to be, non è pensabile che io….”. Con un gesto ampio del suo braccio destro mi salutò, dopo avermi abbracciato. Fu istintiva la mia reazione, quella misserrima di restare perplesso, dopo aver assistito a una grande lezione di Filosofia. Quante cose gli avrei voluto dire, ma l’ inglese, la sua lingua, non mi avrebbe mai permesso di affrontare un dialogo complesso.