• Difficile lottare con le passioni. Comprano l'anima.

    [Eraclito- fr.85]

Mercoledì, 28 Giugno 2017 18:28

L'attualità di ieri e quella di oggi

La filosofia greca quella del periodo aureo, a cavallo fra il V e il IV secolo a.C., non fa riferimento solo ai nomi dei grandi filosofi, ma getta un’occhiata per nulla fugace sopra gli scrittori di teatro. Tanto per citare qualche nome e titolo, fra gli indiziati ci sono:


• Euripide firma Ippolito, ovvero la tragedia della castità, ma la gelosia del padre lo vede come un traditore per essersi approfittato durante la sua assenza...
• Euripide autore di Medea che si ribella portando a compimento delitti orribili per vendicarsi dell’ infedeltà dello sposo dopo averla abbandonata.
• Sofocle è l’autore del Prometeo incatenato, il Titano sottoposto a un supplizio atroce per aver alleviato le sofferenze del genere umano contro la volontà di Zeus.
• Eschilo è l’autore dell’Elettra, ovvero la sete di vendetta nei confronti dei sicari del padre ucciso.
Ora, al di là dal fatto che i testi citati riportano numerosi frammenti di pensiero filosofico, essi trattano principalmente un tema esistenziale ed etico, che si dipana nel loro contenuto integrale.
Di più: l’appassionato spettatore greco segue nel magnifico scenario del teatro di Epidauro l’evolversi delle vicende tragiche trattenendo il respiro e in rigoroso silenzio religioso. Le stesse vicende che seguiamo oggi con altrettanto sgomento di omicidi davanti ad una coreografia misera quale quella dello schermo televisivo. Come se non bastasse poi, le notizie sono accompagnate da un linguaggio crudo, quello del giornalista, che, nel filtrare la notizia, si arrampica appoggiandosi ad un verismo fuori luogo e tempo. Il raccapriccio investe l’utente con l’effetto di una ventata di gelo in piena estate, e la notizia della barbara uccisione di una donna che non ne vuole più saperne del suo compagno o marito, il quale non riesce a darsi pace a causa della perdita della sua cosa, cioè della sua compagna o moglie che sia. È proprio il caso di citare il detto popolare: “È proprio una tragedia greca”. La terra ha operato circa duemila cinquecento rivoluzioni intorno al sole, ma è il caso di aggiungere che: “ Non c’ è niente di nuovo sotto il sole”, perché l’uomo è ancora abbarbicato alle passioni primordiali di quei tempi, con la stessa intensità, senza concedere alla temperanza neanche un millimetro di progresso. Ci sono solo due differenze fra noi e i greci: lo spettatore nel teatro di Epidauro si beava dei contenuti quasi sempre relegati al mito, alla fiction, con nello sfondo la verità, e trama testuale di altissimo valore letterario, accompagnato da scene e coreografie invidiabili, per i tempi di allora. Qui noi miseri mortali di oggi ci possiamo permettere solo d’ immaginare con la sola fantasia la scena del misfatto nel suo essere raccapricciante, vivendo la vicenda altrui con passeggera commiserazione, forse con pena[ft].

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Trafiletto

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“ Τὶ εὔκολον; Τὸ ἄλλῳ ὑποτίθεσθαι., Cos'è facile? Dare consigli agli altri" Τὶ δύσκολον; Τὸ ἑαυτὸν γνῶναι, "Cos'è difficile? Conoscere se stessi".  Talete