Concezione metafisica secondo la quale la realtà è composta di atomi, cioè di particelle indivisibili eternamente in movimento, che, aggregandosi e disaggregandosi , danno origine ai corpi in natura e al loro divenire (nascita e morte). Il caposcuola fu Leucippo, [Mileto, V secolo a.C.]. Oltre alla data e al luogo di nascita si può solo congetturare che egli abbia scritto opere dal titolo: Μέγας διάκοσμος ("Il grande ordinamento") e Περὶ νοῦ ("Intorno all'intelletto"). Nella scuola epicurea, naturale sviluppo del pensiero degli atomisti, si metteva in dubbio che Leucippo fosse mai esistito, e che anzi il nome fosse quello che Democrito si attribuì in gioventù. Democrito, il quale, da diligente discepolo, ne assorbì il pensiero divulgandolo attraverso le opere "Sulla natura", "Sulle forme degli atomi", "Sulle parole". Purtroppo neanche tali scritti ci sono pervenuti, se non in forma di frammenti. Per la storia tuttavia la scuola filosofica materialista fu ideata da Leucippo e Democrito, nella veste di suo allievo e promotore. Tale sistema consiste nella dottrina degli atomi, piccoli corpi primari numericamente indefiniti, indivisibili e imperituri, qualitativamente simili ma distinti per forma. Muovendosi eternamente attraverso il vuoto infinito, essi si scontrano e si uniscono generando così oggetti, cose, che differiscono secondo la varietà, il numero, la dimensione, la forma e la disposizione degli atomi stessi che li compongono.