Di più: le cose non sono altro che apparenze di una realtà nascosta. Questa considerazione trova fondamento nel frammento in Platone - Cratilo [402a], Eraclìto sostiene che non ci possa bagnare più di una volta nello stesso fiume. Taluno ha anche osato dire che non ci si può bagnare neanche una sola volta nello stesso fiume, poiché il flusso dell’acqua, come quello del pensiero umano, è inarrestabile. La metafora del fiume richiama all’attenzione dell’umanità il fatto che le apparenze non sono che realtà delle individualità. Cos’è dunque la realtà? Quali sono le sue caratteristiche? Per complicare un po’ di più i contenuti della su dottrina, Eraclìto, l’oscuro, dice anche che il conflitto fra specificità degli opposti non è rivolto a conquistare il sopravvento l’uno a danno dell’altro, ma a integrare gli opposti per unificarli. Il conflitto, che egli identifica con il termine “ guerra”, conduce all’unione delle individualità in opposizione fra di loro per dare origine all’unità. Il mistero dell’unità del molteplice, in conflitto, si realizza sotto l’azione del fuoco, che trasforma tutto [ le apparenze] in realtà. Dunque l’ Arché, per Eraclìto, è il fuoco, da cui derivano, in conseguenza di rarefazione o condensazione, l’aria, l’acqua e terra, cioè tutti gli elementi che concorrono alla struttura del cosmo.