• L'inizio è la metà del tutto.

    [Pitagora- Giamblico, 162.]

Mercoledì, 31 Maggio 2017 15:47

Anassimandro l' apeiron

Anassimandro fu discepolo di Talete. Siamo nel VI secolo a.C., a Mileto.


Egli eredita l’ enunciato di Talete sull'origine delle cose, modificandolo sia alla sua radice, formulata per spiegare l’origine del tutto, sia nella conclusione per dimostrare la sua idea, cioè che l’acqua non è l’ origine del tutto. Perciò il problema da risolvere è sempre lo stesso. Da dove derivano tutte le cose che compongono il cosmo? La domanda non è più qual’è la natura di tutte le cose, ma qual è l’ origine [Ảρχή], di tutte le cose. Per Anassimandro l’ acqua, per quanto presente in quasi tutti gli altri elementi esistenti in natura, rappresenta un qualcosa di limitato. Anche perché, come può l’ acqua coestire, per esempio, con il fuoco? Egli ha pensato in grande e attraverso l’osservazione attenta delle cose, forma di empirismo primordiale, è concluso che all’acqua non appartengono tutte le proprietà tali da comandare gli altri elementi. Ảρχή, in greco, deriva da ἄρχω, ἀρχέιν, tutti termini che assumono significati di: guidare, condurre, comandare, essere a capo... di che? Di tutte le cose. Quali proprietà deve avere dunque il principio di tutte le cose? È certo che a esso devono appartenere tutte le proprietà, nessuna esclusa, di quelle che si riscontrano poi in tutti gli altri enti del cosmo. Il principio perciò deve essere illimitato, quindi “infinito”. Si trova in natura, nella phisis, un tale elemento? Egli ha coniato il termine ἄπειρον, aggettivo, con il significato di “ infinito, indefinito, indeterminato, immenso”. La sua infinitezza riguarda sia l’aspetto quantitativo che quello qualitativo. L’Apeiron è dunque privo di identità, non è una cosa che cade sotto i sensi dell’uomo. Qui sorge un dubbio: l’apeiron è infinito e indeterminato, ciò potrebbe voler dire che la sua unica proprietà è di non avere proprietà a tal punto di non cadere mai in conflitto con le proprietà delle altre cose? Un fatto è certo, così com’è stato concepito, l’apeiron ha un’infinita potenza tale per cui fra tutte le altre entità del cosmo, non c’è possibilità di conflitto, neanche fra l’acqua e il fuoco.

Vedi anche Anassimandro

Articoli correlati (da tag)

Devi effettuare il login per inviare commenti

Trafiletto

A domanda risponde:
“ Τὶ εὔκολον; Τὸ ἄλλῳ ὑποτίθεσθαι., Cos'è facile? Dare consigli agli altri" Τὶ δύσκολον; Τὸ ἑαυτὸν γνῶναι, "Cos'è difficile? Conoscere se stessi".  Talete