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    [Eraclito - fr. 113]

Mercoledì, 22 Aprile 2020 17:47

Dentro la Caverna

 

Cosa accade dentro la Caverna? Lasciamo dire a Platone [in Repubblica –libro VII]

 

[514]a - μετὰ ταῦτα δή, εἶπον, ἀπείκασον τοιούτῳ πάθει τὴν ἡμετέραν φύσιν παιδείας τε πέρι καὶ ἀπαιδευσίας. ἰδὲ γὰρ ἀνθρώπους οἷον ἐν καταγείῳ οἰκήσει σπηλαιώδει, ἀναπεπταμένην πρὸς τὸ φῶς τὴν εἴσοδον ἐχούσῃ μακρὰν παρὰ πᾶν τὸ σπήλαιον, ἐν ταύτῃ ἐκ παίδων ὄντας ἐν δεσμοῖς καὶ τὰ σκέλη καὶ τοὺς αὐχένας, ὥστε μένειν τε αὐτοὺς εἴς τε τὸ b - πρόσθεν μόνον ὁρᾶν, κύκλῳ δὲ τὰς κεφαλὰς ὑπὸ τοῦ δεσμοῦ ἀδυνάτους περιάγειν, φῶς δὲ αὐτοῖς πυρὸς ἄνωθεν καὶ πόρρωθεν καόμενον ὄπισθεν αὐτῶν, μεταξὺ δὲ τοῦ πυρὸς καὶ τῶν δεσμωτῶν ἐπάνω ὁδόν, παρ᾽ ἣν ἰδὲ τειχίον παρῳκοδομημένον, ὥσπερ τοῖς θαυματοποιοῖς πρὸ τῶν ἀνθρώπων πρόκειται τὰ παραφράγματα, ὑπὲρ ὧν τὰ θαύματα δεικνύασιν.ὁρῶ, ἔφη.ὅρα τοίνυν παρὰ τοῦτο τὸ τειχίον φέροντας ἀνθρώπους c - σκεύη τε παντοδαπὰ ὑπερέχοντα τοῦ τειχίου καὶ ἀνδριάντας [515]a - καὶ ἄλλα ζῷα λίθινά τε καὶ ξύλινα καὶ παντοῖα εἰργασμένα, οἷον εἰκὸς τοὺς μὲν φθεγγομένους, τοὺς δὲ σιγῶντας τῶν παραφερόντων.ἄτοπον, ἔφη, λέγεις εἰκόνα καὶ δεσμώτας ἀτόπους.ὁμοίους ἡμῖν, ἦν δ᾽ ἐγώ: τοὺς γὰρ τοιούτους πρῶτον μὲν ἑαυτῶν τε καὶ ἀλλήλων οἴει ἄν τι ἑωρακέναι ἄλλο πλὴν τὰς σκιὰς τὰς ὑπὸ τοῦ πυρὸς εἰς τὸ καταντικρὺ αὐτῶν τοῦ σπηλαίου προσπιπτούσας; πῶς γάρ, ἔφη, εἰ ἀκινήτους γε τὰς κεφαλὰς ἔχειν ἠναγκασμένοι b - εἶεν διὰ βίου; τί δὲ τῶν παραφερομένων; οὐ ταὐτὸν τοῦτο; τί μήν;εἰ οὖν διαλέγεσθαι οἷοί τ᾽ εἶεν πρὸς ἀλλήλους, οὐ ταῦτα ἡγῇ ἂν τὰ ὄντα αὐτοὺς νομίζειν ἅπερ ὁρῷεν; ἀνάγκη.τί δ᾽ εἰ καὶ ἠχὼ τὸ δεσμωτήριον ἐκ τοῦ καταντικρὺ ἔχοι; ὁπότε τις τῶν παριόντων φθέγξαιτο, οἴει ἂν ἄλλο τι αὐτοὺς ἡγεῖσθαι τὸ φθεγγόμενον ἢ τὴν παριοῦσαν σκιάν;μὰ Δί᾽ οὐκ ἔγωγ᾽, ἔφη.c - παντάπασι δή, ἦν δ᾽ ἐγώ, οἱ τοιοῦτοι οὐκ ἂν ἄλλο τι νομίζοιεν τὸ ἀληθὲς ἢ τὰς τῶν σκευαστῶν σκιάς.πολλὴ ἀνάγκη, ἔφη.σκόπει δή, ἦν δ᾽ ἐγώ, αὐτῶν λύσιν τε καὶ ἴασιν τῶν τε δεσμῶν καὶ τῆς ἀφροσύνης, οἵα τις ἂν εἴη, εἰ φύσει τοιάδε συμβαίνοι αὐτοῖς: ὁπότε τις λυθείη καὶ ἀναγκάζοιτο ἐξαίφνης ἀνίστασθαί τε καὶ περιάγειν τὸν αὐχένα καὶ βαδίζειν καὶ πρὸς τὸ φῶς ἀναβλέπειν, πάντα δὲ ταῦτα ποιῶν ἀλγοῖ τε καὶ διὰ τὰς μαρμαρυγὰς ἀδυνατοῖ καθορᾶν ἐκεῖνα ὧν d - τότε τὰς σκιὰς ἑώρα,…

[514]a - "Dopo queste cose, ho detto, paragona a una condizione di questo genere la nostra natura di educazione e di mancanza di educazione. Immagina inoltre che ci siano degli uomini in una dimora sotterranea, che si apra verso la luce con l'uscita lontana rispetto a tutta la caverna, e che si trovino in questo luogo dalla fanciullezza con gambe e collo in catene, tanto da dover b - guardare solamente davanti a sé, incapaci di volgere la testa intorno a causa delle catene e che poi, dietro di loro in alto, lontano una luce di fuoco arda alle loro spalle. Immagina inoltre che, in mezzo fra il fuoco e i prigionieri, ci sia una strada lungo la quale sia stato edificato un muro, come quei ripari che gl'illusionisti pongono davanti agli spettatori verso i quali fanno vedere i loro spettacoli di burattini. c - Immagina infine utensili di ogni genere, tenuti sospesi lungo il muro, e le statue [515]a - e altre figure viventi fatte in pietra o in legno in tutte le forme; come sembra logico inoltre, che mentre alcuni portatori parlino, altri facciano silenzio". " È una stranezza, disse, e strani sono anche i prigionieri". " Sono simili a noi, risposi, infatti, credi che prima di tutto vedano di sé e di altri qualcos'altro, oltre alle ombre proiettate dal fuoco sulla parte della caverna che sta di fronte a loro?" " Come potrebbero, rispose, se sono obbligati a tenere la testa immobile per tutta la vita?". b - " E delle cose trasportate non è la medesima cosa?". "Perché dunque?". " Se potessero dialogare fra loro, non credi che riterrebbero come realtà quelle cose che vedono?". "Necessa-riamente". " E se la prigione avesse anche un eco proveniente dalla parete di fondo, ogni volta che qualcuno dei passanti facesse sentire la propria voce, non credi forse che essi possano considerare che chi fa sentire le parole non sia altro che l'ombra?" . "Per Giove!, esclamò, Certamente no". c - " In ogni caso, continuai, i prigionieri riterrebbero che il vero non possa essere altro se non le ombre di quelle cose preparate in modo artificioso". “Necessariamente". Egli disse. " Considera ora, continuai, quale potrebbe essere la loro liberazione e anche la guarigione dalle catene e dall' insensatezza, se non accadessero loro questi fatti. Poniamo che uno di essi fosse stato slegato e fosse costretto e girare anche il collo, a camminare, a volgere lo sguardo verso la luce. e, dopo aver fatto tutto questo, che provasse dolore e, per il bagliore fosse incapace di contemplare quelle cose d - delle quali prima vedeva le ombre. …

Traduzione di Franco Tarducci

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Trafiletto

A domanda risponde:
“ Τὶ εὔκολον; Τὸ ἄλλῳ ὑποτίθεσθαι., Cos'è facile? Dare consigli agli altri" Τὶ δύσκολον; Τὸ ἑαυτὸν γνῶναι, "Cos'è difficile? Conoscere se stessi".  Talete