
I (2)
Idea, s.f. [ gr. ἰδέα da ἰδεῖν, vedere- lat. idea]. In genere consiste in una vera e semplice rappresentazione di un oggetto, cosa reale o anche immaginaria nella mente di ognuno di noi. È un termine usato dalle origini della Filosofia, come essenza primordiale e sostanziale. Il termine entrò nel linguaggio filosofico già con Democrito, che designò con esso l’atomo, definendolo come entità fisica, ma la cui percezione non può essere percepito attraverso i sensi, ma solo attraverso l’intellezione. La sua grande fortuna derivò dall’uso che ne fece Platone. ᾿Ιδέαι o εἴδη furono per lui le uniche vere realtà eterne, oltre il tempo e lo spazio, contrapposte al mondo sensibile che di quelle è pallida immagine. Esse si trovano nell’Iperuranio, zona al di là del cielo, oltre la volta celeste.
Ipotesi, s.f. [gr. ὑπόϑεσις -lat. hypothesis], ipotesi. Il termine è stato coniato da Platone. L’ipotesi è ritenuta una forma sintattica di appoggio al pensiero filosofico, perciò ausiliaria e di contenuto inferiore rispetto alla verità, intorno a cui si fa ricertca. Senza l’ ipotesi, quella plausibile, non sarebbe possibile il progresso della conoscenza. Platone si è servito dell’ipotesi nel passaggio cruciale per esporre “il non detto” nella metafora del mito della caverna.