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Sillogismo, s. m. [gr. συλλογισμός, -lat. syllogismus], consiste in una connessione d’idee, che conducono a una conclusione logica.
Il sillogismo in filosofia è un insieme di tre proposizioni affermative connesse tra loro secondo una particolare regola, in cui la figura della terza conduce alla conclusione logica del “Vero”.
La prima e la seconda fungono da premesse del ragionamento. La prima è la premessa maggiore, la seconda la minore, e sono costruite in modo da avere un elemento in comune, il cosiddetto termine medio, come nella sequenza:
- “tutti gli uomini sono mortali”
- “tutti i Greci sono uomini”
- “tutti i Greci sono mortali”.
Il termine medio presente nelle due premesse è “uomini”.
Esso è stato coniato da Aristotele, e usato in Topici, Organon e Fisica, ritenendolo alla base del ragionamento dialettico.
Nel caso invece che le premesse fossero verosimili o in parte o non vere, la discussione dialettica condurrebbe a 216 forme o figure di sillogismo.
Sofisma, s.m. [gr. σόϕισμα- lat. Sophisma], ragionamento cavilloso. In filosofia ragionamento capzioso, in apparenza logico ma sostanzialmente fallace, caratteristico della scuola sofistica presocratica.
Argomentazione apparentemente valida ma non concludente perché contraria alle leggi stesse del ragionamento; o anche discorso che, pur partendo da premesse vere e rispettando le leggi dell’argomentazione, giunge a una conclusione inammissibile, assurda.
Prendendo spunto dal metodo dialettico di Zenone di Elea, nacque, intorno alla metà del V secolo ad Atene, una nuova corrente filosofica, che pose al centro della riflessione l’uomo e la morale nella vita associata e in politica. Gli esponenti di questa presunta corrente filosofica furono i sofisti, i quali s’interessarono di vari ambiti del sapere, giungendo spesso a conclusioni in antitesi fra loro.
Diventarono, nel corso del tempo, professionisti dell’insegnamento, trasferendosi da una città all’altra della Grecia, per diffondervi pubblicamente la loro σοφία dietro compenso.