aporia s. f. [gr. ἀπορία- lat. aporia], dubbio, incertezza, imbarazzo; strada senza uscita, passaggio impraticabile. Nella filosofia greca l’aporia indicava l'impossibilità di dare una risposta precisa a un problema, poiché ci si trovava di fronte a due soluzioni che, per quanto opposte, entrambe valide.
Un esempio sull’argomento riguarda la materia estesa, limitata nello spazio ma divisibile fino all’infinito. Per quanto piccola sia la parte ottenuta dalla divisione essa, essendo materiale e quindi estesa, la sua divisibilità tende all’infinito.
Anassagora sosteneva la teoria dei semi infiniti, particelle originarie divisibili all'infinito. Partendo da questo presupposto Democrito si pose la domanda: Com’è possibile allora che ci siano oggetti finiti? Le cose finite non possono avere luogo nell’infinito. Da qui la necessità di pensare che vi siano particelle materiali, originarie ma non più divisibili, cioè gli atomi.
Conclusione: divisibilità della materia all'infinito e non divisibilità della materia all'infinito si oppongono, ma razionalmente sono valide entrambe.
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