Opinione, s.f. [gr. δόξα,- lat. opinio ], conoscenza incerta opposta alla conoscenza scientifica (επιστήμη), basata su dati certi, cioè passati al vaglio della ricerca e della sperimentazione. Il termine designa una convinzione personale su fatti, cose e persone. Ci si serve dell’opinione, giudizio individuale, per proporre, anche se in buona fede, una versione su un fatto, un evento, che si ritiene vero. Ma la verità non si acquisisce attraverso i sensi, i quali, nella maggior parte dei casi sono ingannevoli. Eraclìto ci regala sull’argomento il seguente messaggio [frm. 2]:
διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῶι ξυνῶι, τουτέστι τῶι κοινῶι· ξυνὸς γὰρ ὁ κοινός. τοῦ λόγου δ᾽ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἱδίαν ἔχοντες φρόνησιν. | Bisogna seguire ciò che è uguale per tutti, cioè quello che è comune. Infatti ciò che è uguale per tutti coincide con ciò che è comune. Pur essendo il logos comune, gli uomini vivono come se avessero una propria saggezza. trd. Franco Tarducci |
Eraclito avverte gli uomini di usare la ragione e di non fidarsi dei sensi che governano l'opinione, cioè una falsa visione personale della realtà. Coloro che si affidano ai sensi, sono immersi nel sonno; chi invece è alla ricerca della verità, si affida al logos, cioè alla ragione, per cogliere l’oggettività delle cose.
Parmenide sostenendo che i mutamenti del mondo fisico sono illusori, afferma, contrariamente al senso comune, la realtà dell'Essere. La via dell'opinione conduce all'apparenza e all'inganno, mentre la via della verità conduce alla sapienza e all'Essere (τὸ εἶναι, tò èinai).
L'opinione, secondo Platone, non va del tutto ignorata perché rappresenta il primo gradino della via verso la verità. Ben diverso infatti è il possesso della verità tra l'uomo che ama le cose belle (opinione) e chi ama la bellezza (ἀλήθεια, verità); il primo giudica la bellezza secondo il proprio gusto soggettivo tramite la sua sensibilità contingente, mentre il filosofo consegue il concetto del bello valido sempre e per tutti gli uomini. Così nel mito della caverna gli uomini incatenati rappresentano la condizione comune di coloro che scambiano le ombre (opinione) per la realtà dei concetti universali.